Viaggiare ti cambierà la Vita Tutto ciò che il viaggio mi ha insegnato

Non saprei dirvi quando è entrata in me questa voglia, questo bisogno irrefrenabile di scoprire il mondo, probabilmente è nato nel momento stesso in cui sono venuta al mondo. Viaggiare ti cambia la vita, ti apre la mente, ti arricchisce, impari ad ascoltare le tue sensazioni… viaggiare ti rende una persona diversa!
Era il 2009, avevo appena compiuto 18 anni, quando dissi ai miei genitori ” vorrei andare a studiare a Barcellona “, mia madre non era molto entusiasta ” sei piccola, non hai paura di andare da sola? ” , mentre l’anima navigante di mio padre disse ” vai, stare da sola in un paese straniero ti aiuterà a crescere, a conoscere nuove persone e da lì vedrai che ti si presenteranno tante opportunità “.
Dopo tre mesi, sono atterrata a Barcellona, non riuscivo nemmeno a pronunciare ” hola, cómo estás? “, non avevo amici, mi perdevo tra le linee della metro un giorno sì e l’altro pure, mia madre che mi chiamava dalle 10 alle 15 volte al giorno, ma con una consapevolezza… che da lì non mi sarei mai più fermata!

Cape Cross – Namibia 2017
Ho abbandonato un mondo di apparenze
Sono felice di essermi allontanata da una realtà di paese dove, tutt’oggi, sin da piccoli si è costretti a lottare contro l’emarginazione, contro l’apparenza e i pettegolezzi.
A scuola, a danza, alle feste di compleanno, la parola d’ordine era ” apparenza “, facevamo a gara a chi aveva l’ultimo modello di Fornarina, un vestito utilizzato era assolutamente da accantonare ” perché ormai tutti l’avevano visto”, un periodo in cui sembravamo tutte gemelle diverse, tutte con lo stesso jeans, tutte con lo stesso giubbotto, nessuno si azzardava ad essere diverso, perché lo scotto da pagare era troppo grande.
Poi… sono arrivata a Barcellona, e nessuno notava com’ero vestita, andavamo a ballare in pantaloncini e infradito, perché l’importante era divertirsi e non farsi notare, e così invece di spendere 300€ per un paio di scarpe organizzavo meravigliosi viaggi di piacere.
Quando ho realizzato il cambiamento? Quando tornando a casa ho detto a mia madre di regalare tutte le mie scarpe perché non le avrei mai più indossate, preferivo le mie sneakers anonime di alpaca, comprate in Sud America.
Oggi se mi volto indietro a guardare la mia adolescenza vedo una me apparentemente felice ma priva di contenuti, poi mi giro e sono fiera della persona che sono, viaggiare mi ha permesso di conoscere altre realtà, di capire che le esperienze contano più delle cose materiali, che un sorriso condiviso è l’unica cosa di cui ho bisogno!

Watamu – Kenya 2018
Ho imparato ad affrontare gli inconvenienti
In viaggio, come nella vita normale, ti trovi ad affrontare piccoli inconvenienti, come un volo cancellato, il tuo bagaglio sfigato che puntualmente non arriva a destinazione o ancora peggio ti arriva svaligiato. Sì, anche questo mi è capitato, di ricevere il mio bagaglio completamente vuoto, anzi per l’esattezza, sono stati così gentili da lasciarmi solo il pigiama a fiorellini.
Viaggiare significa dover gestire seccature di ogni genere, fastidi che ti fanno letteralmente andare in tilt il cervello, ma con il tempo realizzi che agitarti non ti porta da nessuna parte, che non ci sono cose per cui valga veramente la pena arrabbiarsi.
Prima imparerai a rotolare sui problemi, prima sarai spensierato e pronto ad affrontare altre sfide, un’abilità che non applicherai solo nei viaggi, ma nella tua vita!

Hermanus – Sudafrica 2019
Ho imparato a dare ascolto alle mie sensazioni
Mi devo fidare di questa persona? È sincera o sta cercando di fregarmi? Questa situazione potrebbe essere pericolosa?
Quando viaggi, soprattutto da sola, non hai il tempo di confrontarti con qualcuno, di chiamare a casa e chiedere un consiglio, quando sei in viaggio devi dare ascolto alla tua anima, alle tue sensazioni, emozioni… solo attraverso loro potrai prendere la decisione giusta!
E le mie sensazioni, in viaggio e nella vita, mi hanno sempre portato lontano, lontano da situazioni spiacevoli, forse pericolose… ma quando erano positive, mi hanno portato a vivere meravigliose avventure.

Spitzkoppe – Namibia 2017
Ho imparato ad apprendere dalle esperienze
E se avessi conosciuto il mondo da un libro? Ne avrei scoperto solo un quarto! Viaggiare, osservare e testare con mano una realtà, ti fa realizzare che quello che sapevi non era tutto, c’era un altro mondo dietro ancora da esplorare.
Quando viaggi impari a conoscere e rispettare culture diverse dalla tua, anche se vieni a conoscenza di tradizioni strambe e di valori bizzarri, perché giudicare una cultura, una religione, in base ai criteri della propria ormai fa tendenza.
Viaggiare ti insegnerà a non giudicare i libri dalle copertine, perché non imparerai tanto come quando prenderai il mondo nelle tue mani.

Tribù Himba – Namibia 2017
Ho imparato ad essere riconoscente
A volte dobbiamo allontanarci per renderci conto di quanto siamo fortunati nella nostra vita. Sento spesso la gente lamentarsi, vivono in uno stato perenne di insoddisfazione personale, eppure hanno tutto e vivono una vita che molti non si possono permettere neanche il lusso di sognare.
Viviamo un’epoca dove “l’avere tutto e subito” ci fa dimenticare l’importanza di essere grati, si guarda sempre chi vive meglio di noi, ma non ci si volta mai indietro per vedere chi sta peggio.
Viaggiare, uscire dalla tua zona di comfort, ti farà apprezzare le cose più insignificanti, dal banale cuscino di casa al passaporto, un insieme di foglietti in grado di farti sentire libero di vivere e di sognare.

Seljalandsfoss – Islanda 2018
Viaggiare è una scuola di vita, è quel “tocco in più” che ti migliora, che ti responsabilizza, e una volta che ci entri… non sei più capace di venirne fuori.
Alessandra 🌹
Un articolo di grande spessore, che stimola alla riflessione. “MAI ACCONTENTARSI” sono le due parole chiavi di questo articolo; perciò ti dico GRAZIE per essere la voce narrante di chi sta ancora cercando la propria dimensione; GRAZIE per diffondere messaggi positivi ed aiutare, con le tue testimonianze, chi non trova ancora il coraggio di affrontare di petto gli inconvenienti. Leggere il tuo articolo è stato, per me, di gran lunga motivazionale, e mi ha spinto a pensare che alla fine basta crederci realmente affinché qualcosa si realizzi. Quando ho letto “mi sono allontanata da un paesino in cui fin da piccoli si è costretti a lottare contro l’emarginazione, l’apparenza e i pettegolezzi” ho avvertito un senso di vuoto: è esattamente questa la realtà che è costretto ad affrontare chi vive in un posto dal quale non si sente rappresentato. Ti senti come in gabbia, costretto a reprimere il tuo modo d’essere, solo perché circondata da gente che non perde attimo per sputare frustrazione e rabbia contro di te, che hai solo (o vorresti avere) il coraggio di essere DIVERSO, fuori dagli schemi! E poi ho letto “prima imparerai a rotolare sui problemi, prima sarai spensierato” ed è vero, bisognerebbe solo imparare a guardare le cose da un’altra prospettiva, smetterla di autocommiserarsi e cominciare a credere che vuoi o no, gli inconvenienti ci saranno sempre, basta solo saperli affrontare con lo spirito giusto. Grazie Mary, questo articolo mi è stato di grande aiuto. ❤
Alfonso
Viaggiare è uno stile di vita,essere più che apparire,narrare ciò che i tuoi occhi immortalano,sono ABC di una vagabonda che si rispetta,è tutto ciò non si acquista al market ma è impresso nel dna.Leggerti è un piacere,perché oggi si dà molta importanza a cose che col viaggiare anno ben poco in comune si posta solamente per like,commenti,di facciata,per incrementare follower,tralasciando il dialogo la condivisione.Non ho il piacere di conoscerti di persona ma l’istinto che raramente mi tradisce mi porta a dirti CHAPEAU per tutto