Ci sarà un motivo se le Dolomiti sono state dichiarate dall’Unesco, Patrimonio Naturale dell’Umanità. Un complesso montuoso nato dal mare milioni e milioni di anni fa, in seguito allo scontro tra la placca europea e quella africana.

Un paesaggio alpino di rara bellezza, con le sue scogliere a picco, vaste praterie, fitte foreste di conifere, cascate e laghi verde smeraldo, un paradiso in grado di accontentare proprio tutti, in ogni stagione dell’anno.

Ma veniamo al sodo, quali sono i 10 posti da non perdere sulle Dolomiti? Ecco la mia TOP 10!

1. Seceda

Nel cuore della Val Gardena, appena sopra l’abitato di Ortisei, sua maestà Seceda. Un meraviglioso saliscendi di creste e verdi pendii obliqui, vette aguzze che si stagliano nell’azzurro del cielo, strapiombi verticali dai quali godersi un panorama di singolare bellezza sulle Torri Fermeda.

Basta spostare lo sguardo un po più in là, per godersi poi la bellezza dell’Alpe di Siusi, del Sassolungo, del Sasso Piatto e dell’imponente Massiccio del Sella… insomma un cinema a cielo aperto!

Le Torri Fermeda | © Marialaura De Rosa

Come arrivare al Seceda?
Preferisci la versione facile, media o la pro? Raggiungere la vetta del Seceda può essere facile o più impegnativo, ma questo dipende solo da te.

  • Versione facile da Ortisei: prendi la Funivia Ortisei-Furnes-Seceda  ( adulto solo andata 25€ / andata e ritorno 34€ ). Se scegli quest’opzione il gioco è fatto, sei in cima al Seceda!
  • Versione media da Santa Cristina: prendi la Funivia Col Raiser ( adulto solo andata 15€ / andata e ritorno 21€ ). Dall’Almhotel Col Raiser prosegui direzione Rifugio Troier e successivamente verso il punto panoramico Seceda. ( 1h30 / dislivello 400 m )
  • Versione Pro: conquista la vetta evitando le cabinovie!

2. Lago di Carezza

Circondato dalle vette del Catinaccio, del massiccio del Latemar e da altissimi abeti rossi, il Lago di Carezza è un gioiellino imperdibile della Val d’Ega.

Le Dolomiti sono avvolte da miti e leggende, e come ogni “leggenda” che si rispetti, anche questo specchio naturale dai colori sgargianti, è avvolto da un misterioso racconto. Un tempo in questo lago viveva una splendida ninfa di nome Ondina, con la sua voce armoniosa incantava tutti i viandanti, incluso lo stregone Masarè, proveniente dal Latemar.
Perdutamente innamorato, il mago era disposto a tutto pur di catturare l’attenzione della sua amata e sotto consiglio della strega del Catinaccio escogitò un piano. Per impressionarla doveva fingersi un venditore di gioielli e pietre preziose, e con queste creare un arcobaleno preziosissimo, lungo dal Latemar fino al Catinaccio. Ondina sorpresa e incuriosita da quel luccichio si avvicinò alla riva del lago, lo stregone corse verso di lei dimenticando il travestimento, spaventando e facendo immergere per sempre Ondina nel lago.

Da quel giorno non riemerse più, nessun viandante sentì più la sua voce. Disperato e arrabbiato con se stesso per la grave dimenticanza, distrusse quell’arcobaleno gettando tutte le pietre nel lago. Per questo ancora oggi, il Lago di Carezza,  in base alla stagione e all’ora del giorno, risplende di mille colori.

Il lago di Carezza | © Marialaura De Rosa

Miglior punto fotografico?
Non limitarti alla terrazza panoramica, concediti una passeggiata ad anello intorno al lago. È un giretto adatto a grandi e piccini, che ti permette di ammirare il lago e i suoi colori sgargianti da diverse prospettive.

3. Lago di Sorapis

È proprio il caso di dirlo, le cose belle vanno guadagnate con fatica! Sì perché, per raggiungere l’occhio turchese sotto il dito di Dio ( la vetta più alta del Gruppo del Sorapis ), bisogna scarpinare duramente.

A rendere l’atmosfera del lago ancora più magica è la sua colorazione, un turchese intenso, quasi irreale, derivato dall’elevato contenuto di calcare delle acque.

Se non soffri di vertigini ti consiglio di percorrere il sentiero CAI 215, alcuni tratti sono esposti ma avrai una vista incredibile sulla vallata sottostante.

Il lago di Sorapis sulle dolomiti è una meta imperdibile

Il lago di Sorapis | © Marialaura De Rosa

Come arrivare al Lago di Sorapis?
Ci sono diversi percorsi che ti portano al lago di Sorapis. Quello più rapido, più affollato, più esposto e ” meno faticoso ” parte da Passo Tre Croci ( CAI 215 verso Rifugio Vandelli ). Se invece preferisci un percorso più tranquillo e meno panoramico, puoi scegliere il ( CAI 217 partenza da Federavecchia Hotel Cristallo )

CAI 215: 200 m dislivello / 3h
CAI 217: 650 m dislivello / 4h

4. Le Odle

La perla del Parco Nazionale Puez-Odle, una catena montuosa che fa da spartiacque tra la Val di Funes e la Val Gardena. Queste montagne sono state la palestra di Reinhold Messner, l’alpinista italiano che nel 78, per la prima volta, ha raggiunto la vetta dell’Everest ( 8848 m ) senza ossigeno.

Una delle 10 cose da non perdere sulle Dolomiti è il Gruppo delle Odle

Il gruppo delle Odle dalla Plose | © Marialaura De Rosa

Miglior punto fotografico?
Questa foto è stata scattata al tramonto dalla Plose, una montagna a pochi km dalla città di Bressanone. Dalla sommità di questa montagna avrai una vista spettacolare sul Gruppo delle Odle.

5. Tre cime di Lavaredo

Le regine indiscusse delle Dolomiti, le Tre Cime di Lavaredo sono in assoluto i tre vette più fotografate della storia. Tre grossi massi che assomigliano a tre dita che fuoriescono dalla terra. Un vero paradiso per gli amanti del free climbing e dell’arrampicata sportiva, ma sono anche una meta imperdibile per i circuiti di escursionismo di ogni livello, grazie alla fitta rete di sentieri intorno ad esse.

Le tre cime di Lavaredo | © Marialaura De Rosa

Miglior punto fotografico?
Sentiero verso il Rifugio Locatelli oppure dalle gallerie del Monte Paterno. Non è consigliabile avventurarsi nelle gallerie senza caschetto, in alcuni tratti il soffitto è veramente basso. Attenzione alla zucca!

Come raggiungere le Tre Cime di Lavaredo?

  • in auto: dal lago di Misurina fino al Rifugio Auronzo ( 7km ), ai piedi delle Tre Cime. Quest’opzione è comodissima, peccato per il pedaggio da pagare all’ingresso. (  30€ auto / 20€ moto / 45€ camper ).
  • in bus/navetta: partenza dalla stazione dei bus e treno di Dobbiaco.
  • a piedi: dal lago di Misurina. Si parte da quota 1750m e per raggiungere i 2320 m del Rifugio Auronzo.

6. Lago di Braies

Il cuore verde smeraldo delle Dolomiti, il Lago di Braies, nel parco naturale Fanes-Senes-Braies. In questi ultimi anni ha conquistato il titolo di lago ” più instagrammato” d’Italia, e in effetti qui il silenzio non regna sovrano… ma a mio avviso è comunque una tappa imperdibile.

Il lago di Braies| © Marialaura De Rosa

Consigli per visitare il Lago di Braies…

Il periodo migliore per visitare Braies? Come raggiungere il lago? Nuove restrizioni Covid-19? Forse potrebbe interessarti il mio articolo!

7. Torri del Vajolet

Nel cuore del famoso roseto di Re Laurino ( comunemente chiamato in tedesco Rosengarten ), le Torri del Vajolet fanno parte del gruppo montuoso del Catinaccio.

Una splendida occasione per sentirsi parte integrante di un paesaggio ultraterreno, a tratti lunare, ai piedi di gigantesche pareti di granito. Resto incantata dal movimento delle nuvole, spinte dal vento sfiorano e avvolgono le cime più alte, quasi come a volersi sorreggere a vicenda.

Ambite da ogni scalatore, da avventurieri e cacciatori di adrenalina, le Torri del Vajolet rappresentano una valida soluzione per una giornata di relax, la classica gita fuori porta per riscoprire il contatto più autentico con la natura.

Una delle 10 cose da non perdere sulle Dolomiti sono le Torri del Vajolet

Le torri del Vajolet da Passo Santner | © Marialaura De Rosa

Miglior punto fotografico?
Foto scattata al tramonto da Passo Santner ( Rifugio Santner ). Da qui avrai una vista strategica sulle Torri e sulla valle sottostante.

Come arrivare a Passo Santner?
Via ferrata: Dalla Malga Frommer prendi la seggiovia Laurin fino al Rifugio Fronza alle Coronelle. A sinistra del rifugio, si inizia a salire verso una lunga cengia detritica parzialmente attrezzata con cavo metallico. Dopo poco troverai un bivio, prosegui sul sentiero 542 verso la Via Ferrata Passo Santner.
– Sentiero: Da Vigo di Fassa prendi la funivia Vigo-Ciampedie.
Sentiero 540 da Ciampedie al Rifugio Gardeccia.
Sentiero 546 dal Rifugio Gardeccia al Rifugio Vajolet.
Sentiero 542 dal Rifugio Vajolet al Rifugio Re Alberto I ( percorso per escursionisti esperti )
Dal Rifugio Re Alberto I continua la salita fino al Passo Santner ( 200m / 15min )

Scheda Tecnica Via Ferrata Santner Pass
Difficoltà 2/5
Esposizione 2/5
Impegno fisico 3/5
Durata: 4h30min
Dislivello: 780m

8. Alpe di Siusi

” Il primo amore non si scorda mai”… verissimo! L’Alpe di Siusi avrà sempre un posto particolare nel mio cuore. La mia prima volta in montagna, la prima volta ( … in 28 anni ) che ho messo piede sulle Dolomiti, la mia prima escursione e immersione tra la natura… è stata qui!

L’aria fresca di montagna, il canto degli uccelli, il profumo dei fiori, vecchi masi di legno, boschi di conifere e abeti, pascoli infiniti popolati da mucche e cavalli… insomma un paesaggio fuoriuscito da un quadro di Van Gogh.

L’alpe di Siusi con Sassolungo e Sasso Piatto | © Marialaura De Rosa

Sentieri consigliati…
– Da Compaccio a Saltria
– Compaccio a Sattler Hutte

Periodo migliore…
L’altopiano più grande d’Europa si mostra in tutta la sua bellezza da maggio a fine giugno, il periodo della fioritura di crocus, genziane, botton d’oro e rododendri.

9. Sass de Putia

Sass de Putia, conosciuta anche come Peitlerkofel, è una montagna che si trova tra la Val Badia e Val di Funes. 2875mt di bellezza che svettano dai prati verdeggianti di Passo dell Erbe.

Un altro colosso che è stato capace di incantarmi per ore. Quanta bellezza. Una sublime grandiosità che non può essere descritta a parole. A donare ancora più fascino sono le prime nevicate d’Ottobre, quando i prati e le cime vengono ricoperte da un soffice manto bianco, come una dolce spolverata di zucchero a velo.

Sass de Putia chiamato anche Peitlerkofel sulle Dolomiti

Sass de Putia | © Marialaura De Rosa

Miglior punto fotografico?

Da Passo delle Erbe ( Würzjoch ) potrai godere di una vista spettacolare sul Peitlerkofel. Proprio da qui partono numerosi sentieri verso il gigante di dolomia.

10. Gruppo del Sella

Ultima tappa… Il Gruppo del Sella! Un massiccio abbracciato da quattro passi di montagna Passo Gardena, Passo Pordoi, Passo Sella e Passo di Campolongo. Famoso d’inverno per la gettonatissima ” Sellaronda “, il giro sciistico di 40km, dei quali 26 da affrontare con gli sci ai piedi. È una tappa ambitissima anche d’estate, dagli amanti del trekking ( consigliatissima la traversata del gruppo del Sella ), ma soprattutto dagli scalatori desiderosi di affrontare le pericolose creste.

Gruppo del Sella tra le 10 cose più belle sulle dolomiti

Gruppo del Sella | © Marialaura De Rosa

Miglior punto fotografico?
Da Passo Gardena. Se hai tempo concediti una passeggiata fino al rifugio Jimmy Hut ( parcheggia a Passo Gardena / 1km / 25min circa ) da qui potrai godere di una vista pazzesca sul Sella!

È probabile che questa lista continui… ma per adesso non mi resta che augurarti buon viaggio!